FAQ

Che cosa è il Whistleblowing?

Il whistleblowing è un sistema volto ad incentivare l’emersione di violazioni (comportamenti, atti od omissioni) di normative che ledono l’interesse pubblico ovvero l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'azienda privata attraverso la segnalazione degli stessi.

 

C'è un'autorità che garantisce la correttezza dei sistemi di Whistleblowing?

L'ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) può essere attivata dal whistleblower quando l'azienda o la Pubblica amministrazione non ha attivato il canale di segnalazione interna (anche se obbligatorio).

In caso di accertata violazione ANAC irroga le sanzioni previste.

 

Cosa significa whistleblower?

Ai sensi del quadro normativo vigente, la persona segnalante o whistleblower è la persona fisica che effettua la segnalazione sulle violazioni conosciute nell'ambito del proprio contesto lavorativo.

 

Chi può effettuare una segnalazione?

Tutti i dipendenti (anche quelli cessati), i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, i consulenti, i volontari, i tirocinanti, gli amministratori, i soci ed i fornitori di beni e servizi di una azienda privata o di una Pubblica Amministrazione (per i soci se e quanto applicabile alla PA o partecipate)

 

Quali violazioni possono essere segnalate dal Whistleblower?

Qualsiasi comportamento, atto o omissione che leda l’interesse pubblico ovvero l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'azienda privata quali:

illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;

illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione Europea o nazionali relativi a determinati settori (appalti pubblici; sicurezza e conformità dei prodotti; servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; tutela dell’ambiente; sicurezza dei trasporti; radioprotezione e sicurezza nucleare; protezione dei consumatori; sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali; salute pubblica; tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;

atti od omissioni riguardanti il mercato interno;

atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione;

atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni degli atti dell’Unione.

 

Quali fattispecie non possono essere segnalate dal Whistleblower?

Contestazioni, rivendicazioni o richieste legate ad un interesse di carattere personale del segnalante che attengono esclusivamente ai propri rapporti individuali di lavoro anche con i superiori gerarchici.

 

Quali sono le condizioni per effettuare una segnalazione?

Le segnalazioni devono essere effettuate nell’interesse pubblico o nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione o della azienda privata.

Il segnalante deve agire in buona fede ed avere un ragionevole e fondato motivo di ritenere che le violazioni che rappresenta siano vere e rientrino nell'ambito della normativa di riferimento.

Il segnalante deve produrre elementi concreti e circostanziati.

 

Chi può essere oggetto di una segnalazione?

Persone fisiche e persone giuridiche.

 

Quali sono i canali di segnalazione?

interno alla Pubblica Amministrazione o all'Ente;

esterno all'ANAC;

divulgazione pubblica (tramite stampa, mezzi elettronici o mezzi di diffusione a larga diffusione);

esterno alla Autorità giudiziaria o contabile.

 

Come individuare il canale di segnalazione corretto?

La normativa disciplina le priorità di scelta del canale di segnalazione.

Il primo canale da utilizzare è il canale interno;

il canale esterno ANAC è utilizzabile solo se:

è stata già effettuata una segnalazione interna e non ha avuto seguito;

il segnalante ritiene che, se effettuasse una segnalazione interna, non avrebbe seguito ovvero sia presente un rischio di ritorsione;

il segnalante ritiene che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse.

la divulgazione pubblica è possibile quando:

il segnalante ha già effettuato una segnalazione interna o esterna e non è stato dato riscontro entro i termini stabiliti;

il segnalante ritiene che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse;

il segnalante ritiene che la segnalazione esterna possa comportare il rischio di ritorsioni o non avere efficace seguito nel caso concreto.

 

Come si può inviare una segnalazione?

La segnalazione può essere inviata in forma scritta o verbale (linea telefonica/messaggistica vocale).

 

L’identità del segnalante è tutelata?

Sì, l'identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni.

La protezione riguarda anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identità del segnalante.

La segnalazione è sottratta all’accesso agli atti amministrativi e al diritto di accesso civico generalizzato.

La protezione è estesa all’identità delle persone coinvolte e menzionate nella segnalazione fino alla conclusione dei procedimenti.

 

Come è garantito il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali?

Il trattamento di dati personali relativi al ricevimento e alla gestione delle segnalazioni deve essere effettuato dalla Pubblica Amministrazione o Azienda Privata in qualità di titolari del trattamento, nel rispetto della normativa vigente in materia. Devono essere fornite idonee informazioni ai segnalanti ed adottate misure appropriate.

I diritti di cui agli articoli da 15 a 22 del Regolamento (UE) 2016/679 possono essere esercitati nei limiti di quanto previsto dall’articolo 2-undecies del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

Le segnalazioni interne ed esterne e la relativa documentazione possono essere conservate per il tempo necessario al trattamento della segnalazione nel rispetto degli obblighi di riservatezza.

 

Cosa si intende per ritorsione al segnalante?

Qualsiasi comportamento, atto od omissione, anche solo tentato o minacciato, posto in essere a seguito della segnalazione che può provocare al segnalante un danno ingiusto.

 

A chi compete accertare la ritorsione?

La gestione delle comunicazioni di ritorsioni compete ad ANAC che può avvalersi, per quanto di competenza, della collaborazione dell'Ispettorato della Funzione Pubblica e dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.

ANAC accertata la ritorsione commina sanzioni alla Pubblica Amministrazione o alla azienda.

Qualsiasi atto ritorsivo nei confronti del segnalante è da considerarsi nullo.

La dichiarazione di nullità degli atti ritorsivi spetta all’Autorità giudiziaria.

 

In quali casi è rivelata l'identità del segnalante?

I principali casi in cui è rivelata sono:

- eventuali richieste di autorità giudiziarie/di vigilanza o eventuali obblighi di legge;

- segnalazioni in malafede, ingiuriose, calunniose o diffamatorie;

- a seguito del consenso del segnalante all’autorità disciplinare e all’incolpato.

 

Sono previste altre tutele per il segnalante?

Al ricorrere di determinate condizioni, sono previste limitazioni di responsabilità in caso di rivelazione di informazioni coperte da obbligo di segreto, a tutela del diritto d’autore ovvero alla protezione dei dati personali.

Gli Enti del Terzo settore, sottoscrittori di convenzioni con ANAC ed iscritti nell’elenco pubblicato sul sito della Autorità, forniscono ai segnalanti misure di sostegno (informazioni, assistenza e consulenze a titolo gratuito sulle modalità di segnalazione e sulla protezione dalle ritorsioni).

 

Sono previsti provvedimenti a carico del segnalante che effettua una segnalazione in malafede, ingiuriosa, calunniosa o diffamatoria?

No. Le tutele non sono garantite quando è accertata, anche con sentenza di primo grado, la responsabilità penale della persona segnalante per i reati di diffamazione o di calunnia o comunque per i medesimi reati commessi con la denuncia all’autorità giudiziaria o contabile ovvero la sua responsabilità civile, per lo stesso titolo, nei casi di dolo o colpa grave; in tali casi alla persona segnalante o denunciante può essere irrogata una sanzione disciplinare.

 

Sono ammesse segnalazioni anonime?

È possibile inviare una segnalazione anche anonima. In tal caso non sarà possibile risalire all’identità del segnalante. Le garanzie e tutele si applicano solo ai segnalanti che hanno rivelato (anche in seguito alla prima interlocuzione) le proprie generalità.

 

Che cosa si intende per segnalazione in malafede?

È effettuata in malafede la segnalazione artificiosamente strutturata in modo da apparire oggettiva e circostanziata, quando in realtà cela l’intenzione del segnalante di procurare un danno al segnalato, anche in assenza di vantaggio per il segnalante o per terzi.

Nella fattispecie “malafede” non rientra la segnalazione circostanziata, ma erronea, effettuata dal segnalante con la convinzione di agire correttamente.







In ricordo del professor Stefano Rodotà
Fonte: YouTube Librerie Arion e Radiophonica Perugia